I 10 neopro’ più attesi del 2023, 1: Romain Grégoire
Andiamo a scoprire anche per il 2023 chi sono i 10 neoprofessionisti più attesi. Come per ogni inizio di stagione, la redazione di SpazioCiclismo è andata a guardare tutti i giovani talenti che si affacciano per la prima volta in gruppo, selezionando i dieci da cui ci possiamo attendere i risultati più interessanti quest’anno, ma ancor di più nella loro carriera. La classifica sarà proposta a ritroso fino ad arrivare al primo, che sarà indicato domenica sera. Ricordiamo che, come sempre, la nostra graduatoria si basa su una votazione interna della redazione, in cui è stata stilata una media delle top ten proposte da ogni redattore: non sono solo i risultati ottenuti finora a stabilire le gerarchie indicate da ogni votante.
1. Romain Gregoire (Groupama-FDJ)
Classe 2003, il corridore di Besançon è uno dei numerosi talenti promossi quest’anno in prima squadra dalla Groupama – FDJ. Una infornata di campioncini di cui il ventenne transalpino è il fiore all’occhiello dopo aver ottenuto risultati di altissimo livello nelle categorie giovanili, a livello nazionale quanto internazionale. Campione europeo e vice-campione mondiale juniores nel 2021, anno in cui ha anche ottenuto un bel piazzamento alla Parigi-Roubaix di categoria, è ulteriormente esploso lo scorso anno, quando a 19 anni ha messo in fila risultati impressionanti al primo anno da under23. Tra questi spiccano Liegi U23, Giro del Belvedere, Palio del Recioto e tappe a Giro e Tour di categoria. Scalatore longilineo, abile tanto nelle salite lunghe quanto sugli strappi, quest’anno avrà da subito occasioni per mettersi alla prova, con la Vuelta a España come grande obiettivo per fare un salto di qualità.
2. Leo Hayter (Ineos Grenadiers)
Dominatore assoluto dell’ultimo Giro d’Italia U23, il giovane corridore britannico è approdato alla Ineos Grenadiers raggiungendo il fratello Ethan. Una crescita esponenziale quella evidenziata lo scorso anno dal classe 2001, che comunque era già riuscito dodici mesi prima a conquistare la Liegi U23, annunciando al mondo il suo talento quando le pendenze si fanno impegnative. Capace anche di chiudere sul podio lo scorso mondiale a crono di categoria, arriva tra i professionisti con un portfolio indubbiamente molto interessante e variegato. In una squadra che malgrado la presenza di grandi campioni è sempre pronta a dare spazio ai giovani talenti avrà sicuramente modo di imparare, con la concreta possibilità di stupire ancora.
3. Oscar Onley (Team DSM)
Tra i corridori più attesi al varco in questo 2023 c’è anche Oscar Onley. Il 20enne britannico è cresciuto negli ultimi due anni nel team di sviluppo della DSM, con la cui maglia si è messo in mostra soprattutto l’anno scorso, salendo agli onori delle cronache del ciclismo giovanile con una bella vittoria di tappa al Giro della Valle d’Aosta. Ha infatti fatto il vuoto sul traguardo di Cervinia dimostrando ottime doti di scalatore fatte intravedere già precedentemente anche al Giro d’Italia Under 23 che aveva chiuso al nono posto. Nella seconda parte di stagione è stato poi più volte convocato anche dalla selezione maggiore ben figurando al Sazka Tour e alla CRO Race, conclusa al terzo posto alle spalle soltanto di due campioni del calibro di Mohoric e Vingegaard. Proprio queste prestazioni hanno convinto la squadra neerlandese a puntare su di lui come giovane prospetto per il futuro nell’ambito delle corse a tappe.
4. Lenny Martinez (Groupama – FDJ)
La sua dirigenza ha già annunciato che l’enfant prodige correrà la prossima Vuelta. Il classe 2003, che viene dal vivaio della compagine francese, si è guadagnato la fiducia del team di Marc Madiot con delle grandi prestazioni a livello giovanile, dimostrando anche rapidamente le sue qualità tra i professionisti. Nel palmares del giovane scalatore transalpino, infatti, figurano, tra le altre cose, la vittoria del Giro della Valle d’Aosta e quella del Giro della Lunigiana, oltre al terzo posto finale al Giro d’Italia U23. Il 19enne è stato inoltre già chiamato a correre qualche volta con i professionisti, come all’ultimo Tour of the Alps, dove ha ben figurato malgrado avesse ancora appena 18 anni, così come quando ha chiuso ottavo la Mercan’Tour Classic Alpes-Maritimes, e sembra pronto a ritagliarsi il suo spazio in questa prima annata con i grandi. Scalatore molto promettente, l’obiettivo sul lungo termine è chiaramente quello di diventare un corridore in grado di lottare per le grandi corse a tappe per emulare le gesta di nonno Mariano e papà Miguel.
5. Madis Mihkels (Intermarché – Circus – Wanty)
A 19 anni, il corridore estone è uno dei più giovani a passare professionista quest’anno, ma il classe 2003 ha già mostrato le sue qualità, tanto a livello giovanile che tra i professionisti. Bronzo mondiale juniores nel 2021, quarto lo scorso anno tra gli U23 a Wollongong, ha dimostrato alla Gran Piemonte la sua solidità, stringendo i denti in salita per poi riuscire comunque a gettarsi nella mischia in un arrivo in cui far valere il suo spunto veloce, dopo che nei mesi precedenti era anche riuscito a mettersi alle spalle un corridore in rampa di lancio come Kaden Groves al Tour of Estonia. Velocista agile, arriva in una squadra in grande fermento in cui potrebbe trovare spazio, ma anche corridori da cui imparare ulteriormente.
6. Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan)
Dopo aver brillato ad inizio stagione nel calendario amatoriale spagnolo, dove un corridore con la sua stazza solitamente può fare fatica, il classe 2000 ha continuato a brillare anche nella seconda parte dell’anno, su scenari ben più importanti correndo da stagista in maglia Astana Qazaqstan. Non è così tardata anche ad arrivare la sua prima vittoria professionistica, al Tour de Langkawi, confermando che il suo fisico imponente non gli impedisce di sviluppare grande potenza negli sprint, riuscendo anche a superare sorprendentemente bene le salite. Velocista atipico, potrebbe avere molto spazio quest’anno in una squadra che con il suo profilo non ha molti uomini, fiancheggiando in alcune occasioni un mostro sacro come Mark Cavendish.
7. Fran Miholjević (Bahrain Victorious)
Figlio dell’ex professionista Vladimir, ora direttore sportivo nella squadra che lo vede seguire le sue orme, Fran Miholjević approda nel WorldTour con un bottino già di buon livello dopo due stagioni in crescendo con il CT Friuli, ora vivaio della squadra. La vittoria al Giro di Sicilia è il fiore all’occhiello di un percorso che lo ha visto dimostrare solidità e completezza, mostrando le sue variegate qualità tanto a livello giovanile che in mezzo ai professionisti. Vice-campione europeo U23 a cronometro, il classe 2002 è un corridore che può da subito giocare un ruolo interessante al servizio del team, ritagliandosi progressivamente i suoi spazi.
8. Thibau Nys (Trek-Segafredo)
Già da qualche anno sotto i riflettori per la sua precocità soprattutto nel ciclocross, il figlio d’arte ha dimostrato presto di avere anche un importante potenziale su strada, dove papà Sven invece non è mai realmente emerso. Già nel 2021 campione europeo in linea U23 e piazzato ai mondiali, lo scorso anno si è visto meno nella disciplina regina, ma comunque ha chiuso terzo la Antwerp Port Epic vincendo inoltre la Flèche du Sud, corsa nella quale ha confermato abilità sugli strappi e uno spunto veloce interessante. Ennesimo figlio della multidisciplinarietà e della versatilità, sembra un corridore perfetto per molte delle classiche di primavera. Probabilmente non da subito, ma il suo apprendistato potrebbe essere molto veloce, come la sua carriera sinora.
9. Thomas Gloag (Jumbo-Visma)
Tra i giovani britannici più interessanti della sua generazione, è stato ingaggiato dalla Jumbo-Visma che lo ha soffiato alla Ineos Grenadiers vedendo in lui un grande potenziale, anche per le corse a tappe. Scalatore di talento, capace di vincere tappe in corse importanti come Tour de l’Avenir e Ronde de l’Isard, il classe 2001 ha subito messo in mostra le sue qualità tra i big correndo da stagista lo scorso finale di stagione con la maglie del team neerlandese. In corse dure come Giro dell’Emilia e Tre Valli Varesine ha lasciato il segno, concludendo a ridosso dei primi dopo un ottimo lavoro al servizio della squadra. Segnali importanti per poterlo veder brillare già da quest’anno.
10. Casper Van Uden (Team DSM)
Per la verità, gli ultimi mesi del 2022 li ha già vissuti con la maglia della prima squadra, ma questa sarà la prima vera stagione da professionista del 21enne neerlandese. Velocista di grande talento, agli importanti successi ottenuti nelle categorie giovanili a livello internazionale, il classe 2001 aggiunge anche piazzamenti di rilievo tra i professionisti, tra i quali spicca il quarto posto allo Scheldeprijs, rinomato festival degli sprinter in cui ha affrontato alcuni dei big mondiali a viso aperto. Non è un caso che malgrado la giovane età, la squadra lo tenga già in altissima considerazione nelle gerarchie interne, complice anche una buona resistenza anche nelle giornate nervose.
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